L'arte di correre

L’arte di correre e di scrivere. Questo ponte di Sant’Ambrogio, se non siete di Milano è un gran peccato, è stato per me più solitario di altri anni. La tradizione vuole che si faccia l’albero di Natale, che si vada a vedere quello in centro, che si inauguri la stagione sciistica e tanti altri clichè. Io l’ho passato tra corsa e scrittura, niente di più bello per me (sì, potete darmi della noiosa).

Scegliere o essere scelto?

Ci sono passioni passeggere, che ci attraggono solo per un periodo e poi finiscono nel cassetto delle cose dimenticate. Ci sono anche quelle che seguiamo per rendere felice chi ci sta accanto e chi lo fa dimostra un cuore grandissimo. Poi ci sono le Passioni, con la p maiuscola, che ti scelgono prima ancora che tu lo faccia con loro. 

Così la corsa e la scrittura hanno fatto con me.

Correre

Corro da quando ho undici anni e ho cominciato per ordine naturale delle cose. Doveva andare così, punto e basta. Io nel destino ci credo, perché oggi non sarei la stessa se non avessi indossato le mie prime scarpe da running.
Sono convinta che cominci tutto dalla consapevolezza di sentirsi nel posto giusto, al momento giusto. A undici, come a trenta, come a cinquant’anni: ci sono decisioni che prendiamo ad occhi chiusi, sono semplicemente quelle giuste e nessuno può metterle in discussione.

Scrivere (e leggere)

Ho studiato lettere moderne, perché ho sempre amato le parole, la loro etimologia, il loro peso quando pronunciate, ma ancora di più quando scritte. Non sono mai stata una secchiona, nemmeno da atleta lo ero, ma ero appassionata e lo sono anche oggi.

C’è un libro che tutti i runner dovrebbero leggere (se non l’avete ancora fatto, potete chiederlo come regalo di Natale) e si intitola “L’arte di correre” di Murakami HarukiLui è uno scrittore giapponese, è un maratoneta, io nessuna delle due cose (almeno non ancora), ma c’è una frase nel suo libro che rileggo più e più volte.

Se mi chiedessero qual è la qualità per uno scrittore dopo il talento, direi senza esitare la capacità di concentrazione. La facoltà intellettuale di riversare tutto il talento di cui siamo dotati, intensificandolo, su un unico obiettivo. Dopo la capacità di concentrazione, viene la perseveranza.

Per me è come la Bibbia e vale per la scrittura come per la corsa, come per tutte le passioni che abbiamo. Ogni runner potrebbe immedesimarsi in queste parole, non conosco nessuno che non abbia raggiunto un risultato senza avere avuto queste due qualità.

La fortuna, certo, può giocare la sua parte, ma sarà comunque passeggera. Io quindi continuo a concentrarmi, a perseverare e a sognare, perché non si è mai troppo grandi per smettere di farlo!

Qual è la vostra passione più grande? Se mi dite che siete anche riusciti a trasformarla in un lavoro, che dire?! Siete incredibili!
Scoprite quelle delle altre gazzelle qui.

Curiosità su L’arte di correre

Il titolo originale del libro di Murakami è “Hashiru koto ni tsuite kataru toki ni boku no kataru koto”. Tradotto?! In inglese il titolo è stato mantenuto come l’originale “What I talk about when I talk about running”, che si ispira ad una raccolta di racconti di Carver “What we talk about when we talk about Love”.

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