Di che cosa parliamo quando parliamo di corsa è un bel gioco di parole ispirato da un libro di Raymond Carver, che però parlava di amore e non di corsa. La nostra relazione con il running, però, è a tutti gli effetti una relazione d'amore, che oggi ci manca e ci fa riflettere sulla sua importanza. Di che cosa parliamo quando parliamo di corsa ai tempi del Coronavirus? Parliamo di libertà e di rischi. Ieri abbiamo affrontato la questione in diretta con il Dottor Vittorio Di Giacomo, Chirurgo Ortopedico specializzato in traumatologia dello sport e Orthopedic Director del formula medicine. In questo articolo condividiamo il suo pensiero e il nostro. Siamo veramente sicuri di voler tornare a correre? Entra da oggi in vigore il nuovo decreto del Governo che permette di svolgere attività motoria all'aperto senza vincoli di restare in prossimità della propria abitazione. Si può quindi tornare a correre rispettando alcune regole, come la distanza di sicurezza di 2 metri tra un runner e l'altro. E la mascherina? Il suo utilizzo varia da regione a regione: in Lombardia è obbligatorio utilizzarla per ogni spostamento all'aria aperta e noi ci domandiamo: siamo davvero sicuri di voler tornare a correre? Ci sono le condizioni per farlo senza rischi per la nostra salute? Andiamo subito al nocciolo della questione, perché come ci raccontava ieri il Dottor Di Giacomo fare sport con la mascherina è una scelta che porta con sé dei rischi. Indossare la mascherina mentre si corre causa, infatti, la riduzione dello scambio tra ossigeno e anidride carbonica. Spiegando meglio il concetto: la quantità di ossigeno che inspireremmo ogni volta, sarebbe minore e comprometterebbe la nostra salute causando ipercapnia, ovvero un aumento di anidride carbonica nel sangue. I sintomi che si potrebbero verificare non sono da sottovalutare: giramenti di testa, appannamento della vista e affaticamento che non valgono in alcun modo la pena di essere provati. Eccezione alla regola: c'è una nuova ordinanza Quando eravamo in diretta ieri pomeriggio con il Dottor Di Giacomo le cose per noi runner non buttavano ancora molto bene. Evidentemente però, le nostre preghiere sono state ascoltate e nel tardo pomeriggio abbiamo appreso della nuova ordinanza emessa dal Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che dice: Per coloro che svolgono attività motoria intensa non è obbligatorio l’uso di mascherina o di altra protezione individuale durante l’attività fisica intensa, salvo l’obbligo di utilizzo alla fine dell’attività stessa e di mantenere il distanziamento sociale. Attenzione: si parla di attività motoria intensa e qui si apre una nuova parentesi. La corsa non è una semplice attività motoria Correre non è un esercizio, quotiamo pienamente quanto affermato dal Dottor Di Giacomo. Non è nemmeno un'attività motoria banale e non è alla portata di tutti. Correre è a tutti gli effetti uno sport! Lo scriviamo con un punto esclamativo che vorremmo suonasse come un urlo liberatorio e come un monito a chi pensa di poterlo fare con leggerezza. Abbiamo visto persone approcciarsi alla corsa durante il lockdown con superficialità e mancando di rispetto a chi questo sport lo vive con passione. Correre non è un ripiego, non è un tappabuchi o una scelta conveniente. Non è una relazione a breve termine: correre è un amore, che noi difendiamo come la libertà. La nostra scelta consapevole Tornare alla normalità sarà un percorso faticoso e ci metterà alla prova come mai prima. Rispetteremo le regole, che garantiscano la vittoria su questo virus e ci portino ad una nuova realizzazione come esseri viventi, pensanti e in grado di agire secondo coscienza. Torneremo finalmente a correre, portando con noi la mascherina e rispettando le distanze. Abbiamo imparato molto da questo periodo, non vanifichiamo nulla: tempo, attesa, pazienza, ascolto. Tornate a correre con la testa, prima ancora che con le gambe. Non esagerate e non pensate di essere gli stessi di due mesi fa. Cercate di non eguagliare a tutti i costi l'ultima corsa sul Garmin. Provate a non stressare il corpo e a non condizionate la mente con la performance. Il Dottor Di Giacomo è stato illuminante in questo senso: meglio rinunciare a qualcosa oggi, che al grande traguardo domani, qualunque esso sia. Curiosità su Di che cosa parliamo quando parliamo di corsa Se non avete mai corso, forse non è questo il momento giusto per ricominciare. Per cui continuate così: state andando benissimo :)

Di che cosa parliamo quando parliamo di corsa è un bel gioco di parole ispirato da un libro di Raymond Carver, che però parlava di amore e non di corsa. La nostra relazione con il running, tuttavia, è a tutti gli effetti una relazione d’amore, che oggi ci manca e ci fa riflettere sulla sua importanza. Di che cosa parliamo quando parliamo di corsa ai tempi del Coronavirus? Parliamo di libertà e di rischi. Ieri abbiamo affrontato la questione in diretta con il Dottor Vittorio Di Giacomo, Chirurgo Ortopedico specializzato in traumatologia dello sport e Orthopedic Director del Formula Medicine. In questo articolo condividiamo il suo pensiero e il nostro, con una svolta sorprendente per noi runner lombardi.

Siamo veramente sicuri di voler tornare a correre?

Entra da oggi in vigore il nuovo decreto del Governo che permette di svolgere attività motoria all’aperto senza vincoli di restare in prossimità della propria abitazione. Si può quindi tornare a correre rispettando alcune regole, come la distanza di sicurezza di 2 metri tra un runner e l’altro. E la mascherina? Il suo utilizzo varia da regione a regione: in Lombardia è obbligatorio utilizzarla per ogni spostamento all’aria aperta e noi ci domandiamo: siamo davvero sicuri di voler tornare a correre? Ci sono le condizioni per farlo senza rischi per la nostra salute?

Andiamo subito al nocciolo della questione, perché come ci raccontava ieri il Dottor Di Giacomo fare sport con la mascherina è una scelta che porta con sé dei rischi. Indossare la mascherina mentre si fa sport causa, infatti, la riduzione dello scambio tra ossigeno e anidride carbonica.

Spiegando meglio il concetto: la quantità di ossigeno che inspireremmo ogni volta, sarebbe minore e comprometterebbe la nostra salute causando ipercapnia, ovvero un aumento di anidride carbonica nel sangue.

I sintomi che si potrebbero verificare non sono da sottovalutare: giramenti di testa, appannamento della vista e affaticamento che non valgono in alcun modo la pena di essere provati.

Di che cosa parliamo quando parliamo di corsa

Il Dottor Vittorio Di Giacomo, Chirurgo Ortopedico specializzato in traumatologia dello sport e Orthopedic Director del Formula Medicine. Se volete contattarlo, potete scrivergli qui: v.digiacomo@sportsmedicineteam.it

Eccezione alla regola: c’è una nuova ordinanza

Quando eravamo in diretta ieri pomeriggio con il Dottor Di Giacomo le cose per noi runner non buttavano ancora molto bene. Evidentemente però, le nostre preghiere sono state ascoltate e nel tardo pomeriggio abbiamo appreso della nuova Ordinanza Regionale n.539 del 3 maggio 2020, valida fino al 17 maggio 2020, emessa dal Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che dice:

Per coloro che svolgono attività motoria intensa non è obbligatorio l’uso di mascherina o di altra protezione individuale durante l’attività fisica intensa, salvo l’obbligo di utilizzo alla fine dell’attività stessa e di mantenere il distanziamento sociale.

Attenzione: si parla di attività motoria intensa e qui si apre una nuova parentesi.

La corsa non è una semplice attività motoria

Correre non è un esercizio, quotiamo pienamente quanto affermato dal Dottor Di Giacomo. Non è nemmeno un’attività motoria banale e non è alla portata di tutti. Correre è a tutti gli effetti uno sport! Lo scriviamo con un punto esclamativo che vorremmo suonasse come un urlo liberatorio e come un monito a chi pensa di poterlo fare con leggerezza. Abbiamo visto persone approcciarsi alla corsa durante il lockdown con superficialità e mancando di rispetto a chi questo sport lo vive con passione.
Correre non è un ripiego, non è un tappabuchi o una scelta conveniente. Non è una relazione a breve termine: correre è un amore, che noi difendiamo come la libertà.

La nostra scelta consapevole

Tornare alla normalità sarà un percorso faticoso e ci metterà alla prova come mai prima. Rispetteremo le regole, che garantiscano la vittoria su questo virus e ci portino ad una nuova realizzazione come esseri viventi, pensanti e in grado di agire secondo coscienza. Torneremo finalmente a correre, rispettando il distanziamento sociale e portando comunque con noi la mascherina. Ci teniamo a ripetere il concetto perché non si crei confusione o smarrimento; le disposizioni devono essere chiare in questo senso: è obbligatorio utilizzare la mascherine al termine dell’attività motoria intensa. E noi aggiungiamo: se doveste trovarvi in una strada molto stretta, quindi in condizione di vicinanza forzata con un’altra persona, utilizzate la mascherina. Il rischio di contagio non è improvvisamente svanito solo perché siamo autorizzati a correre oltre i 200 metri.

Trovate qui l’ordinanza completa da consultare e da leggere con attenzione.

In conclusione

Abbiamo imparato molto da questo periodo, non vanifichiamo nulla: tempo, attesa, pazienza, ascolto. Tornate a correre con la testa, prima ancora che con le gambe. Non esagerate e non pensate di essere gli stessi di due mesi fa. Cercate di non eguagliare a tutti i costi l’ultimo risultato sul Garmin. Provate a non stressare il corpo e a non condizionare la mente con la performance. Il Dottor Di Giacomo è stato illuminante in questo senso: meglio rinunciare a qualcosa oggi, che al grande traguardo domani, qualunque esso sia.

Curiosità su Di che cosa parliamo quando parliamo di corsa

Se non avete mai corso, forse non è questo il momento giusto per incominciare. Per cui continuate così: state andando benissimo 🙂

La scelta di Gazzelle on the road è Enervit Sport
La corsa più bella deve ancora arrivare