Tel Aviv

Dai romanzi di Eshkol Nevo e di David Grossman ho imparato a conoscere Tel Aviv e ad immaginare le sue strade, la vita nei quartieri e le infinite possibilità di esplorarla. A Pasqua mi sono tuffata nella splendida città israeliana e oggi, in un triste venerdì milanese, vi racconto il mio viaggio nella guida di una gazzella on the road.

Tel Aviv: guida di una gazzella on the road 

Tel Aviv è una città emozionante e il suo nome ha un’etimologia importante. “Tel” significa collina, “Aviv” primavera, insieme rappresentano l’idea di rinascita. Conosciuta anche come Città bianca, qui si respira un’aria giovane, perché giovane è lei stessa. C’è un clima frizzante e si ha la percezione che tutto si muova ad una velocità incontrollabile. Non come potrebbe essere New York o Tokyo, ma c’è ugualmente un ritmo dal sapore internazionale. Sapete come è ancora definita?

La città che non si ferma mai!

Non posso che ritenerla una realtà perfetta per me, che sono irrefrenabile e ho sempre bisogno di fare, vedere, conoscere.
Il fascino di Tel Aviv si nasconde nella sua identità storica, seppure recente; qui si mescolano le religioni e le lingue, in un vortice di contrasti, trasformazioni, ambizioni e voglia di diventare grandi.
Pensate che la città è stata fondata soltanto nel 1909, capite perché qui tutto è giovane e in divenire.

Da vedere e scoprire

Tel Aviv è Bauhaus, architettura funzionale, razionale ed essenziale. Furono gli ebrei nati in Germania, trasferitisi in Israele per sfuggire al nazismo, ad esportare lo stile urbano tedesco, fondato da Walter Gropius. Gli edifici sono semplici, nessun ornamento, le linee sono orizzontali, morbide, si stagliano nel cielo. Si crea una uniformità visiva, che ai miei occhi di architetto è molto gradita. La Bauhaus della White City si concentra tra Rotschild Avenue e Shenkin Street. Andateci!

Imperdibili sono i mercati, in particolare il Flea Market di Giaffa. Lasciandomi il mare alle spalle, ho raggiunto il cuore del quartiere del mercato e all’improvviso mi sono ritrovata in un labirinto di locali, botteghe, negozi e gallerie d’arte. In questo zona mi sono fermata in un locale delizioso con dei comodi divanetti. Andate da Ramesses per bere un the alla menta o un caffè nero.

La città vecchia di Giaffa, con il suo stile arabo e le vecchie strade acciottolate, è sicuramente la parte più affascinante della città; una volta era considerata periferia vera e propria, mentre oggi è diventata una zona vivace e fascinosa, amata soprattutto dagli artisti che l’hanno scelta per viverci e aprire le loro gallerie d’arte.

Tel Aviv

Dove correre

Come in tutti i miei viaggi non può mancare in valigia il mio kit si sopravvivenza: scarpe e outfit da running. Appena arrivata in Israele ho sentito il bisogno di toccare terra con i miei passi di corsa, perché questo resta per me il modo più bello di conoscere un posto nuovo. Ma avevo anche un bisogno disperato di sgranchirmi le gambe dopo il viaggio in aereo e ancora una volta non c’è nulla di meglio che correre!

A Tel Aviv credo di aver fatto una delle corse più belle di sempre. Ho percorso la strada pedonale che costeggia il mare e collega il vecchio porto di Giaffa, primo nucleo della cittá, al nuovo insediamento. Mi sono poi fermata sulla spiaggia per fare yoga e sono stata travolta dalla dinamicità di questa città. Tutti corrono, fanno sport, vanno in bici e attivano un’atmosfera elettrica.

Tel Aviv

Cosa mangiare di tipico

La città si contraddistingue per i suoi colori, profumi e sapori. E ci sono dei piatti buonissimi da gustare e scoprire. Ammetto però che la mia perdizione è stato il succo di melograno.

Durante le vacanze, anche il cibo ci sembra più buono che mai, ma a Tel Aviv si mangia davvero bene. Sono stata in un posticino che vi consiglio: Benny The Fisherman. Questo ristorantino si trova nella zona del porto nuovo ed è l’ideale per mangiare del pesce fresco con vista mare. Il mio piatto era accompagnato da tantissime verdure, prezzemolo con uvetta, salsa di carote e cavolfiori arrostiti (Mary avrebbe super apprezzato!).

Ma il mio cuore resterà per sempre da Bell per l’hummus&falafel più buoni che io abbia mai mangiato. C’è un terrazzino suggestivo con pochi tavolini e la vista naturalmente è verso il blu del mare.

Non ho perso l’occasione di provare un dolce tipico di queste terre: l’Halva ha un’estetica discutibile (sembra quasi un formaggio),  ma ha sapore buonissimo, fatto con pasta di sesamo e zucchero.

Per bere una buona birra al tramonto sono stata da The Prince; se doveste trovarvi qui un giorno, non fatevi intimidire dall’ingresso, perché il locale si trova all’ultimo piano di un vecchio palazzo, su una terrazza arredata con mobili vintage e opere d’arte. Ne vale la pena.

Tel Aviv

Conclusioni

Tel Aviv è un’ottima idea sia per trascorrere un weekend lungo, meglio se avete qualche giorno in più, lontano dalla routine. Io ho sfruttato la mia vacanza in Israele per visitare anche Gerusalemme e la zona del Mar Morto. Forse, un giorno, riusciremo anche a correre qui la mezza maratona che ci sfugge da qualche anno!

Curiosità su Tel Aviv

L’11 aprile 1909 i pionieri sionisti si riunirono su una delle spiagge spoglie del Mediterraneo per la spartizione delle terre. Il nome di ogni membro venne scritto sulle conchiglie e una ad una le 66 famiglie ebree presenti quel giorno ricevettero la loro porzione di terra. Così venne fondata Tel Aviv, la prima città ebraica moderna. 

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