L’Italia è il paese più bello del mondo e non ci sono paragoni che reggano il confronto. Dovremmo godercela di più, valorizzarla di più, proteggerla e amarla ancora di più. Un paio di settimane fa ho trascorso un weekend in un posto speciale: Matera.
Quest’anno la città lucana è diventata Capitale Europea della Cultura e l’essere stata “vergogna d’Italia” è solo un ricordo lontano.

Direttamente dai sassi arriva questo articolo, o meglio arriva la guida di una gazzella on the road.

Matera: guida di una gazzella on the road 

Il Belvedere è uno dei punti panoramici più spettacolari, il mio tour è cominciato proprio qui. Mi piaceva l’idea di vedere la città da lontano, da un punto di vista che sapevo mi avrebbe lasciata senza parole. Volevo cominciare a capire Matera, sentirla, ascoltarla, come fosse solo una cartolina e io la potessi stringere tra le mani.

Un ponte tibetano (oggi purtroppo chiuso) collegava la città al Belvedere, tagliati nel mezzo dal canyon della Basilicata: le Gravine.
Per raggiungere il Belvedere siamo stati quindi costretti a prendere l’auto, che diventerà mezzo assolutamente inutile una volta raggiunto il cuore dei Sassi.

A Matera è bello perdersi, girovagare con il naso all’insù, prendere un vicolo tra tanti e scoprire dove può portarti. Sicuramente in un posto bellissimo!

Io ho girato con una mappa di carta, che però ho lasciato rigorosamente nella tasca del cappotto per potermi perdere davvero, e con gli occhi al cielo, ai sassi, al paesaggio che si apre all’improvviso, ai panifici che sfornano il tipico pane materano quello con i tre tagli, nonché la mia nuova dipendenza.

Patrimonio Mondiale Unesco

La città dei Sassi è Patrimonio Mondiale Unesco dal 1993 grazie alla presenza del Palombaro Lungo. Si tratta di una cisterna costruita nel 1600: era il punto di raccolta dell’acqua, sorgiva e piovana. Resiste oggi completamente intatto, preservato nel tempo e vale davvero la pena fargli visita. La nostra guida è stata preziosa, un uomo cresciuto tra i sassi, che tiene strette a sé le origini e anche i misteri di questa città.

Nel 1991 dopo la riqualifica della piazza, è stata riscoperta la cisterna – abbandonata e dimenticata dal ’36 perché era arrivato l’acquedotto – e questo ha conferito alla città il riconoscimento Unesco.

Il Duomo è situato in una posizione sopraelevata, svetta sulla città e la protegge. Merita una visita anche solo per la vista che offre! Così come meritano le chiese rupestri e la visita alla casa grotta, che mostra la tipica abitazione e lo stile di vita dei materani fino al 1950.

Matera

Dove mangiare

A pranzo La Latteria è il posto ideale per provare un tagliere di formaggi e salumi tipici, servito con un calice di Primitivo locale e tanto pane ovviamente. Qui ho provato un dolce della tradizione, biscotti simili ai cantucci ma con pasta di mandorla. Buoni, buoni, buoni.

La Gattabuia è stata la scelta per la cena. Il ristorante ha preso il posto di un carcere, da qui il nome. Scavato nella roccia, serve la cucina tradizionale e la serve in porzioni abbondanti. Qui però è stato il dolce a sconvolgere il mio palato, non me ne vogliano i siciliani ma il cannolo della Gattabuia è spaziale. Al posto della solita cialda, c’era un crostino di pane scaldato al forno. Non tornerò più indietro! Andate a curiosare sul sito del ristorante per farvi un’idea.

Altro locale consigliato è Il Pettolino, anche qui cucina tradizionale in un locale moderno, curato e con tratti caratteristici. Il cameriere che ci ha servito ha rubato il nostro cuore, ci ha consigliato i piatti migliori e ci ha fatto provare i peperoni Cruschi, che ora amo. Qui ho mangiato una purea di fave con cicorie e crostoni di pane buonissima e le orecchiette con una crema di cime di rapa. (Mi sta tornando fame mentre scrivo). Il dolce: mi devo soffermare sul dolce ancora una volta.

Conoscete gli Sporcamuss? Sono dolci tipici anche questi, pasta sfoglia riempita di crema. Si mangiano con le mani e ci si deve sporcare il muso. Detto, fatto!

Pasticceria Schiuma era consigliato dalla Lonely Planet e ci sono stata per provare un dolce tipico, dal nome bizzarro: le tette delle monache o sospiri. Passateci per una colazione!

Dove alloggiare

Io ho alloggiato tra i Sassi per sentirmi una vera materana. Ho trovato tramite Booking un B&B a conduzione famigliare. Cercate La Casa del Sole: qualità/prezzo, personale, posizione strategica meritano dieci punti!

Dove correre

Ogni viaggio merita una corsa, è un’occasione per scoprire angoli nascosti. Potevo perdere l’occasione di correre a Matera e sfidare la difficoltà del caso? Conoscete già la risposta.

Correre qui infatti è piuttosto complicato, ma è certamente tonificante. La mia corsa si è svolta per un paio di km nel centro storico per poi proseguire nella città nuova, costruita dopo il 1950 quando i materani che vivevano ancora tra i Sassi sono stati trasferiti in abitazioni più consone. Questo è stato un cambiamento storico e socio-culturale decisivo e dai tratti drammatici per Matera. 

Matera

Conclusioni

Andare a Matera era nella mia “to do list” dei viaggi e le aspettative sono state ripagate. Adoro quando in un città le persone del posto si fanno guide, raccontando le loro origini si fanno maestri di sapere condiviso. Vi consiglio di andare a Matera perché è storia, è patrimonio, è bellezza, è veracità del Sud Italia, è troppe cose per non essere vista.

È una città indimenticabile, una perla rara, fondata sul riciclo perché nulla andava sprecato. Ha molto da insegnare, tutto da raccontare.

Curiosità su Matera

All’università avevo seguito un corso di letteratura che aveva, tra i tanti argomenti, il libro di Carlo Levi “Cristo si è fermato a Eboli”. Per me è ancora oggi una lettura consigliatissima: parla della terra lucana dimenticata da tutto e da tutti. È uno spunto di riflessione per saperne di più sulla storia che riguarda noi italiani.
Googolando ho trovato la guida della Lonely Planet in pdf, non è come avere la vera guida rilegata e perfetta, ma potete scaricarla gratuitamente qui.

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