In queste difficili settimane, dove le parole “emergenza sanitaria causata dal Covid-19” sono diventate una triste sequenza da pronunciare, tutto ha assunto un nuovo significato. Anche correre ha subìto una trasformazione di senso: la corsa più bella deve ancora arrivare e quando sarà il suo momento, noi saremo pronte.
Andrà tutto bene
Mai avremmo pensato nel 2020 di dover affrontare una pandemia globale e di doverci chiudere in casa, azzerando i contatti e la normalità. Ci siamo sentiti spaventati, disorientati, inermi, impreparati ad agire. Abbiamo appreso nuove regole sociali e scoperto la forza di un applauso; abbiamo cantato dai balconi e urlato al mondo la nostra paura, senza la quale non esisteremmo. La paura ci rende vivi, ci rende capaci di azione e ci completa.
A più di un mese dall’inizio della quarantena, ancora chiusi in casa e in attesa di entrare nella fase 2, valorizziamo il tempo con occhi carichi di gratitudine.
“Andrà tutto bene” è un motto di solidarietà ed è giusto continuare a ripeterlo: per tornare alla libertà, per abbracciarci e per rendere il mondo, di nuovo, un luogo di incontri.
La corsa più bella deve ancora arrivare
Avevamo in programma una maratona e una mezza maratona: io avrei dovuto correre a Barcellona, conquistando quella medaglia tanto agognata, mentre Nicole a Vienna, nella sua seconda casa. Conoscete il finale amaro di questa storia, che porta però con sé un insegnamento più rilevante. Lo sport, in ogni sua declinazione e disciplina, è perseveranza. Correre significa avere audacia e coraggio di ricominciare da zero. In fondo, tutti noi ci stiamo solo meritando la corsa più bella di sempre, quella che deve ancora arrivare e che ci sta aspettando.
Noi la immaginiamo come un canto libero, sotto un cielo blu dipinto di blu.
Curiosità su la corsa più bella deve ancora arrivare
La più grande curiosità è che non dirò (quasi) a nessuno quale maratona correrò nel 2021. Non che sia scaramantica, ma dopo due gare perse, diciamo che potrei diventarlo.